Sentieri

I nostri sentieri

I “Sentieri di San Felice ricalcano i percorsi di parte della sentieristica indicata dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali nella carta della Riserva Naturale Orientata “Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto”, una delle carte delle Aree Naturali Protette Siciliane. La selezione dei percorsi è avvenuta tenendo conto delle emergenze floro-faunistiche, archeologiche ed antropologiche presenti nella riserva, che possono essere ammirate e visitate seguendo i percorsi da noi indicati. I sentieri sono stati, anche se in minima parte, rielaborati in base ai rilievi di campagna appositamente eseguiti, in modo da rendere quanto più possibile reale la loro descrizione. Essi conducono l’escursionista da un punto di partenza a un diverso punto di arrivo. Gli stessi escursionisti potranno però, in alcuni casi, specialmente nel caso dei sentieri-natura, scegliere in alternativa un percorso ad anello, unendo fra loro diversi tratti di sentieri differenti.

Il sentiero “Monte Cane” comincia dall’ingresso dell’omonimo Demanio Forestale e continua nell’ area di rimboschimento. Più in alto, la vegetazione boschiva lascia spazio alla macchia mediterranea (Roverella, Terebinto, Euphobia dendroide). Il sentiero si snoda tra stretti tornanti, salendo tra rocce e fitta vegetazione di Euforbia, Ampilodesma e Calicotome. Lungo il percorso, sulla destra, si scorge l’imbocco del sentiero “Du Vuoi” e si può osservare qualche Leccio. Poco dopo, si arriva, sulla destra, al rifugio “Du Vuoi” e a un punto panoramico sulla sinistra. Salendo di quota, a ogni tornante, intervallato dalla vegetazione, il panorama abbraccia l’entroterra e la fascia costiera, offrendo, nelle giornate serene, una splendida vista delle isole Eolie, oltre ad affacciarsi sul lago Rosamarina e sui rilievi circo stanti. Dal tornante sulla sinistra, si dirama il sentiero del Gorgo. È facile avvistare varie specie di uccelli rapaci. Proseguendo, dopo l’incrocio con il sentiero “Crafocchi”, si intravedono meravigliosi squarci sui rilievi della Casina, su Piana di Ferro e sulla rocca di San Felice. Più avanti, si incontrano, a destra, il sentiero natura “Acqua Ammucciata” e a sinistra, l’omonima fontana. Prima di raggiungere l’incrocio, sulla destra, c’è un abbeveratoio. Giunti all’incrocio, di fronte si scorgono le mura del rifugio “Muccicase”. Salendo ancora, fra boschi di frassini, lecci, roverelle e ginestra, sulla sinistra c’è il rifugio “Chianu Granni” e proseguendo, a destra, si dirama la corta stradina di servizio che conduce al rifugio Batia. Andando avanti, si arriva all’incrocio con il sentiero Portella Pizzo Nudo, che arriva anch’esso a Pizzo dell’Inferno. Continuando, si percorre una strada sterrata, che conduce alla sommità di Pizzo dell’Inferno, e da lì si vede il comune di Ventimiglia di Sicilia

Il sentiero “Crafocchi” si incrocia, da entrambi gli imbocchi, con il sentiero “Monte Cane”. Salendo lungo il sentiero, i boschetti di Roverella lasciano il posto a una fitta copertura di Pini e Cipressi, tra i quali emergono le specie autoctone. Il sentiero si apre poi su un pianoro, dove si notano interventi umani e affioramenti rocciosi. Pini e Cipressi lasciano spazio all’insediamento naturale delle specie quercine. Lungo il cammino, si può ammirare, verso destra, il panorama dal monte Sant’Onofrio a Pizzo Ricottelli.

Il sentiero-natura “Portella Pizzo Nudo” si dirama dal sentiero “Monte Cane”, su boschetti di specie quercine, Roverella e Leccio, fino ad arrivare alle falde di Pizzo Nudo (1175m. s.l.m.), visibile sin dall’inizio del sentiero. Si stringe, proprio in corrispondenza di Pizzo Nudo, in una strettoia tra due rocce che creano un suggestivo passaggio. Il sentiero continua offrendo ampie panoramiche del territorio circostante, fino ad affrontare un brusco dislivello per raggiungere Pizzo dell’Inferno (1225m. s.l.m.), sul quale è situata una delle torrette d’avvistamento degli incendi del Corpo Forestale. Da lì si può ammirare uno dei più suggestivi panorami che la riserva offre.

Il sentiero “Vausu Russu” inizia a circa 400 m. s.l.m. con l’ingresso monumentale del “Portone” in contrada “Sant’Onofrio”, a pochi passi dalle case Speciale. La prima parte del sentiero, leggermente in salita, costeggia le falde del monte Sant’Onofrio, fino a raggiungere l’omonimo rifugio. Superando il rifugio forestale e aggirato il costone del monte, a elevata pendenza, si raggiunge il sentiero sterrato tra la parete rocciosa e la staccionata che delimita il canalone della “Manca o Lauru”. Il sentiero a questo punto scende bruscamente, scosceso, fin dentro il canalone, per poi risalire attraverso un fitto bosco di lecci e roverelle. Dopo la faticosa salita, il percorso si apre su una carrabile sterrata che, proseguendo attraverso il bellissimo bosco, porta fino a circa 600 m s.l.m., a pochi passi dal lago di Mandra Piana Ferro, alle falde di cozzo Ricottelli

L’imbocco del sentiero-natura “Acqua Ammucciata” si trova di fronte la grotta “Canale du Ficu”, oltre il vallone Ciacca. Qui, le acque piovane vengono raccolte e poi condotte fino al lago Rosamarina. Attraversato il canalone, che diventa un vero e proprio ruscello alimentato dalle acque piovane, dopo aver supe rato un rado boschetto di eucalipti, ci si ritrova circondati da una fitta vegetazione di macchia mediterranea ed euforbia. Proseguendo sul sentiero, fiancheggiato a tratti da muretti a secco, la pendenza aumenta gradualmen te, finché il percorso non si trasforma in una serpentina che consente di affrontare più agevolmente questo tratto, fino all’incontro con il sentiero “Monte Cane”.

Il sentiero-natura “Muccicase” collega il sentiero “Monte Cane” con il sentiero “Sant’Onofrio”. Partendo dall’incrocio con il sentiero “Monte Cane”, la vista si apre subito sul rifugio Muccicase, dopo aver superato, sulla destra, un grande abbeveratoio. Il rifugio Muccicase si trova a 858m.s.l.m., al limite di un boschetto di rimboschimento di Pini. Oltrepassato il rifugio, la valle sottostante si svela agli occhi da nord a ovest. A questo punto si inizia a percorrere la parte più impegnativa del sentiero, irto di rocce, attraverso macchie e arbusteti mediterranei, montani e supramediterranei. Si procede in discesa fino a una deviazione che conduce, attraverso un percorso relativa mente pianeggiante tra pascoli e arbusteti, all’incrocio con il sentiero “Sant’Onofrio”, esattamente al limite fra le zone A e B della riserva, a circa 730m.s.l.m.

Il sentiero “Ricottelli” inizia dalla parte superiore della Monca Laura, a Mandra Piana Ferro, poco distante dal lago. È costituito da una strada forestale, costeggiata da muretti in pietra a secco. Il sentiero si dirama, in salita, fra un boschetto di lecci e altre specie quercine sulla destra, e la vista sul canalone Monca Laura a sinistra. Termina su Cozzo Ricottelli, a circa 770 m s.l.m., dove c’è l’omonimo rifugio Forestale. A pochi minuti di cammino, sulla cima di cozzo Ricottelli, è visibile lanecropoli di un sito del VI secolo a.C., segnalato dal naturalista e paleontologo Marchese Antonio De Gregorio.

Il sentiero-natura “Ervi bianchi” è una bellissima alternativa per raggiungere la Casina Artale dalle falde del monte Sant Onofrio. L’imbocco del sentiero si trova nella parte iniziale del sentiero “Vausu Russu”, da cui ci si immerge nel complesso boscato di Sant’Onofrio, caratterizzato da fitte fronde di macchia mediterranea, e poi da roverelle e leccio avvolte dall’edera, che creano affascinanti giochi di luci ed ombre durante il percorso. Il tracciato è molto sconnesso e sdrucciolevole e presenta una pendenza non indifferente; in meno di due km. conduce alla Casina Artale, a 750m. s.l.m.

Il sentiero “Sant’Onofrio” è il più lungo fra i sentieri di San Felice e permette, nella sua estensione, di apprezzare la varietà floro-fau-nistica e le bellezze paesaggistiche della parte orientale della riserva: passando dal “Portone”, in contrada Speciale, fino al Ponte Saraceno; dalla Casina Artale e dal lago di Mandra Piana Ferro. Lungo “Portone”, il sentiero è formato da una strada carrabile sterrata che si incastra sul costone, a strapiombo sul monte. Durante il cammino, si gode di una splendida vista panoramica, che si apre su tutta la costa, abbracciando anche un ampio tratto delle famose mura che delimitavano la riserva di caccia del Marchese Artale. La vegetazione che si incontra, in questa prima parte del percorso, è costituita da macchie e arbusteti mediterranei, fino a raggiungere i ruderi della stazione “buon riposo”, antica stazione per il cambio delle cavalcature lungo la Regia Trazzera. Continuando a salire, in leggera pendenza, si fa sempre più fitta la presenza di querceti prevalentemente di roverella, oltre alle sugherete. In cima, a circa 780m s. I. m., il sentiero conduce alla Casina Artale. Da qui è possibile raggiungere, con due deviazioni di poche centinaia di metri identificate dai sentieri-natura “Cozzo Torretta” e “Artale”, altri due punti estremamente panoramici: dal primo è possibile ammirare nella sua ampiezza la vallata interna della riserva, mentre dal secondo si gode di una vista mozzafiato della costa, che va da Palermo alla rocca di Cefalù. Il cammino prosegue in discesa, attraverso un fitto bosco di sugherete e roverelle, fino a raggiungere il lago di Mandra Piana Ferro. Da qui, si risale, aggirando le falde di Pizzo Ricottelli e della Rocca di San Felice, fino ad arrivare a un incrocio. Da questo punto, oltre il Vallone Ciacca, durante i periodi di pioggia, è visibile un’alta cascata che si getta dalla sommità della parete rocciosa direttamente nel vallone. Una trazzera scende direttamente fino al Ponte Saraceno, costeggiando il Vallone Ciacca e offrendo la vista sul lago Rosamarina, Caccamo ed il Monte S. Calogero. Superato l’ingresso della grotta “Canale du Ficu”, tra la macchia mediterranea, si conclude il percorso.