L’Eremo di San Felice – Fra Guglielmo Gnoffi
L’Eremo di San Felice fu edificato, tra il 1290 e il 1310, per iniziativa dell’eremita laico Guglielmo Gnoffi, oggi Beato e co-Patrono di Castelbuono (PA). Nato a Polizzi Generosa nel 1256, coadiuvato dalla sua confraternita di eremiti, nell’arco della sua vita si adoperò ad erigere ben cinque eremi, quattro nelle Madonie e l’Eremo di San Felice nel territorio di Caccamo, sostenuto economicamente dalla locale famiglia Chiaramonte.
Le poche tracce rimaste nel territorio limitrofo ci indicano che gli eremiti, per nutrirsi, si dedicavano alla coltivazione dell’orto, degli ulivi e di alberi da frutta, oltre che alla pastorizia.
Eremo di San Felice – La struttura originaria
Prima del 1989 l’Eremo era ridotto ed utilizzato solamente come stalla: non vi era più tetto, né canonica, né porte né finestre. La cappella, che era l’unico ambiente rimasto eretto, era “abitata” esclusivamente da mucche o pecore che vi trovavano ricovero. Ci è stato riferito che l’Eremo, nel periodo delle guerre mondiali, fu utilizzato come luogo di ricovero di molti sfollati che vi si rifugiavano, provenienti dai paesi di Trabia, Caccamo e Ventimiglia di Sicilia.
Curioso il collegamento con la tonnara di Trabia. Il Rais della tonnara per posizionare esattamente la “calata delle reti”, utilizzava come riferimento per fare punto-mare, una parete dell’Eremo che pochi giorni prima veniva appositamente colorata di bianco per essere ben visibile.
Della struttura originaria erano infine rimaste solo le mura perimetrali della piccola chiesa. Frate Guglielmo dedicò la cappella alla madonna di cui era devoto e fece dipingere un affresco raffigurante la Santa Madre alla destra dell’altare. Ancora oggi è visibile una traccia pittorica di tale immagine sacra.
La ricostruzione
La ricostruzione dell’Eremo di San Felice, avvenuta tra il 1989 e il 1992, con fondi dell’Assessorato Regionale al Lavoro e M.O. (ex cantieri scuola), è stata tenacemente voluta dal Reverendo Don Nicasio Galbo, già Arciprete di Caccamo, e di alcuni suoi stretti collaboratori. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 30 maggio 1992 – Festa di San felice, con una celebrazione eucaristica presieduta dall’allora Arcivescovo di Palermo, il Cardinale Salvatore Pappalardo.
Oggi San Felice è una struttura adibita ancora ad Eremo nel rispetto delle finalità volute dal suo fondatore, il Beato Guglielmo Gnoffi e della sua naturale collocazione. L’Eremo è dotato di una cappella semplice in stile francescano con 70 posti a sedere ed estesa circa 50 mq; una canonica con ambiente giorno a piano terra estesa anch’essa circa 50 mq. (camino, cucina, lavandino, servizio igienico, mobili dispensa tavoli e panche sufficienti per 40 persone); una mansarda estesa circa 40 mq. (unico ambiente notte con 9 letti a castello e servizio igienico).
L’Eremo non è dotato di energia elettrica ma all’occorrenza si può ricorrere ad un gruppo elettrogeno; ma il fascino delle candele accese è tutta un’altra cosa. L’acqua potabile sgorga da una piccola sorgente naturale a pochi passi dalla canonica (lato mare), che esisteva già nel 1300.
L’Eremo si erge nel territorio del comune di Caccamo (PA), sul costone orientale di Pizzo Cane a quota 560 metri slm, nella località omonima posta sotto la rocca denominata anch’essa San Felice; esso ricade all’interno della zona B della Riserva Naturale Orientata “Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto”, in un pacifico e pregevole contesto naturalistico, circondato dalla macchia mediterranea.